Ferran Adria Culinary e new media in Spagna
La presenza di Ferran Adria al campus di gastronomia dell’università UCH CEU, a pochi giorni dal mio insediamento come responsabile dell’Ufficio Internazionale, ha per me significato un’esperienza rivoluzionaria.
La densità dei contenuti nuovi ai quali sono stato sottoposto in pochi giorni ha pochi precedenti nella mia vita professionale.
Molte persone rimasero completamente spiazzate quando mi allontanai dal paludato mondo accademico italiano per dedicarmi alle Culinary Arts.
Personalmente non mi sono troppo soffermato sui dubbi degli altri ed ho proseguito nel mio percorso che aveva alcuni capisaldi:
- Il mondo dei media è oramai completamente immerso nelle tematiche legate al cibo. Old media e new media seguono in questo senso lo stesso trend. Internet, TV, Social Media
- Il mondo della didattica è alle prese con un radicale processo di cambiamento. Da una parte cresce la formazione a distanza e dall’altra è sempre più evidente che i metodi didattici incentrati sullo studio dei libri, sulla memorizzazione delle nozioni è in gran parte inutile se non viene strettamente associato con una attività pratica. Peraltro le nozioni si possono studiare a distanza mentre per la pratica serve una formazione in presenza
- Internet permette di osservare in tempo reale queste le tendenze. Internet ci fornisce gli strumenti per capire le dinamiche in corso e ci permette, grazie alla sua orizzontalità, di partecipare a questi cambiamenti
Ferrand Adria, ritenuto universalmente il numero uno nel mondo della gastronomia, oggi, con la sua ElBulli Foundation, si occupa di metodi didattici, di motori di ricerca intelligenti e di tassonomia.
Non voglio certo accostarmi a una figura di così alto livello come Ferran Adria, però mi sento altamente gratificato dal fatto che anche Adria opera in mondi solo apparentemente così distanti. In realtà, come dicevo, non siamo solo in due, questa è una tendenza crescente ed è una sfida nella quale ci siamo lanciati in molti.
Questa è una tendenza che non riguarda solo l’accostamento new media/cibo, bensì è una tendenza che, associando mondi solo apparentemente paralleli, ridisegna il mondo. Design/Cibo o Gusto/Scienza sono altri due esempi ma potrei farne molti di più.
Tutto questo nuovo “fermento” avviene in Spagna, dove è oramai indiscusso che creatività e innovazione vivono e si alimentano vicendevolmente.
Il progetto di Ferran Adria del Bulli Lab viene visto da molti come un progetto infinito e incomprensibile. In realtà se andiamo indietro nel tempo scopriamo che molti dei cambiamenti importanti avvenuti al mondo hanno origini molti simili.
Basti pensare alla storia del Web. Doug Engelbart, 30 anni prima della sua introduzione sul mercato, intuì che per interagire con un computer era necessario un Mouse ed inoltre egli capì anche che per accrescere la potenza dei computer era sufficiente metterli in rete. All’epoca le sue invenzioni non venivano comprese. Engelbart era talmente tanto avanti nel tempo che quando venne introdotto l’uso del mouse in informatica il suo brevetto era oramai scaduto ed egli non trasse benefici economici dalla sua invenzione.
Ted Nelson teorizzò gli ipertesti e inventò anche la parola “hypertext”, progettando un sistema molto evoluto chiamato Xanadu, che non ha mai visto la luce ma che a distanza di alcuni anni ispirò, per sua stessa ammissione, Tim Berners Lee nell’invenzione del Web. Da notare peraltro che Tim Berners Lee lavorava al CERN di Ginevra, dove tutti credevamo che ci si occupasse solo di fisica nucleare e di accelerazione di particelle.
Ecco allora che il quadro da un punto di vista storico è molto più chiaro: l’evoluzione dei media e dell’uomo avviene in luoghi e tempi inattesi, seguendo dei processi (solo apparentemente incontrollati) di accostamenti azzardati. Questi processi così innovativi non possono essere compresi rapidamente.
Per questo motivo Ferran Adria è venuto alla nosrtra università, egli, intelligente e sensibile, ha capito che con le università in gastronomia così come al Bulli Lab (seppur in modi differenti) si disegna il futuro, in fondo la gastronomia è solo un pretesto. Nei luoghi in cui si disegna il futuro ci si apre al mondo esterno e ci si confronta, senza barriere tassonomiche.
Termino quindi questo articolo con una nota personale, così come lo ho iniziato. Il caso vuole che io abbia avuto la fortuna (e l’audacia) di incontrare tutte le persone che ho citato: Doug Engelbart, Ted Nelson, Tim Berners Lee e Ferran Adria. In seguito a questi incontri ho sempre aggiornato e rivisto la mia personale interpretazione del mondo contemporaneo e soprattutto mi sono preparato al futuro prossimo.